I modelli pratici che utilizzo

Modello di Psicoterapia Breve Strategica

Il modello Breve Strategico del Prof. Giorgio Nardone funziona come un modello avanzato di Problem Solving, che mira a produrre cambiamenti in tempi rapidi.

Il focus dell’approccio si fonda, infatti sullo studio del problema nel momento presente, sullo studio dei tentativi di soluzione messi in atto dalla persona che non hanno prodotto gli effetti sperati, o che non li producono più e, da ciò, costruire dei nuovi passi e nuove soluzioni che portino allo sblocco del problema presentato.

Questo modello operativo si adatta, in mani esperte, alle più disparate situazioni e ai più diversi interventi. Non si parla quindi solo di supporto psicologico, ma anche di coaching, quando vi siano dei blocchi di performance per manager, artisti o sportivi, di consulenza su dinamiche scolastiche, lavorative e di formazione nelle organizzazioni.

Il modello Breve Strategico si propone di produrre cambiamenti in tempi rapidi focalizzando le risorse della persona direttamente sul funzionamento del problema nel presente – il passato è già accaduto e il futuro è da costruire – e da lì aiutandola a individuare le strategie utili ad innescare un cambiamento il più possibile rapido e concreto.

Poiché ogni problema è unico ed originale, le soluzioni che verranno individuate non potranno che essere adattate, come un lavoro artigianale, alle caratteristiche peculiari della persona e sul problema che porta.

Il primo testo di psicoterapia breve strategica scritto dai suoi fondatori Giorgio Nardone e Paul Watzlawick

Modello di Problem Solving Strategico

Il cervello e la risoluzione dei problemi

All’atto pratico gli esseri umani si trovano costantemente, nella loro vita, a dover risolvere problemi. Dai più banali ai più complessi. Se per un problema “banale” la soluzione può essere ovvia e intuitiva, per problemi “complessi” la soluzione che può sembrare intuitiva spesso e volentieri non solo è fallace, ma va addirittura a peggiorare il problema, o a crearne uno peggiore.

Per risolvere problemi complessi sono state ideate, da quando esistono gli esseri umani, strategie di risoluzione dei problemi – il cosiddetto problem solving –; negli anni gli studiosi ne hanno formalizzato diverse.

Quella che viene utilizzata nel mio lavoro, in applicazione ad alcune categorie di problemi o di situazioni particolarmente complesse è la metodologia del “problem solving strategico”.

Tale metodologia prende le sue basi ed evolve dalle sistematizzazioni del filosofo Karl Popper, che riassumeva il funzionamento del pensiero scientifico in questi punti:

  – Si inciampa in un problema

  – Si studiano i tentativi messi in atto come soluzioni

  – Si cercano soluzioni alternative

  – Si applicano codeste soluzioni

  – Si misurano gli effetti prodotti

  – Si aggiusta la strategia fino a renderla efficace

    Il problem solving strategico, che sta alla base del modello breve strategico, mira non a sapere il perché qualcosa succede – questa è una domanda che si pone la scienza – ma come funziona un problema, aiutando così il professionista esperto a individuare quali potrebbero essere le strategie che, se correttamente applicate, possono risolvere il problema.

    Questa forma di problem solving si articola in 7 passaggi fondamentali:

      – Si studia il problema

      – Si definisce l’obiettivo

      – Si studiano i tentativi di soluzione messi in atto per risolvere il problema

      – Tecnica del come peggiorare

      – Tecnica dello scenario oltre il problema

      – Tecnica dello scalatore

      – Aggiustare il tiro

      Nonostante l’apparente semplicità di questi passi si tratta di una metodologia estremamente rigorosa.

      Quando una persona si trova di fronte ad un problema che impatta fortemente sulla sua vita può tendere a infilarsi dentro gineprai di cui non vede la fine, impossibilitata a vedere vie alternative perché troppo coinvolta emotivamente o stremata cognitivamente.

      È qui che il professionista interviene applicando il problem solving, per cominciare a sfoltire il ginepraio, cercando, di concerto con la persona che gli sta davanti soluzioni, alternative al problema, in modo da aumentarne le possibilità di successo.

      Modello di coaching strategico

      Le pratiche di coaching (spesso si sente parlare anche di life-coaching) si riferiscono a quelle attività nelle quali un esperto guida una persona che deve lavorare ad alte prestazioni e ad alti livelli – come, per esempio, gli sportivi, gli artisti, i dirigenti d’azienda o manager –,”all’espressione del loro migliore talento”.

      Interventi di questo tipo, generalmente, si focalizzano sul superamento di blocchi emotivi o difficoltà di apprendimento, timori, o sull’imparare e fare proprie tecniche evolute che aiutino la persona a fare un piccolo – ma indispensabile – salto verso una maggiore precisione esecutiva della propria mansione.

      In questi casi si utilizza il modello di coaching strategico messo a punto da Giorgio Nardone e dal Centro di Terapia Strategica, il quale prevede l’uso rigoroso di passi e manovre atte proprio a raggiungere gli obiettivi che la persona concorda con il coach.

      Contatti

      Studio di Verona – Studio di Bovolone

      +39 350 0229822

      info@giovannialbertini.com

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